Due ragazzi si incontrano in rete, chattano, scoprono pian piano di avere tante cose in comune e alla fine non riescono ad impedire al loro amore di sbocciare in maniera semplice e naturale. Il problema è che si trovano in due continenti diversi e sono costretti a vivere il loro amore a distanza.
Questa è la modernissima storia cantata in “The Last Dreamer”, il nuovo inedito di Arau, che riflette sul ruolo positivo dei social network e del web per accorciare le distanze e permettere anche agli amori impossibili di diventare possibili e reali.
Con questo nuovo singolo Arau riprende il filo del discorso affrontato già con il suo secondo album, “La lunga eclisse”, pubblicato nel 2016, in cui il cantautore cantava l’amore e il romanticismo come astrazione, attesa, enfatizzazione dei singoli attimi… Con “The Last Dreamer” ne affronta quindi un nuovo aspetto, proprio quello della distanza, poiché uno degli amanti vive in Italia e l’altra in America (e questo è anche il motivo della scelta del cantautore di cantare per la prima volta in inglese, discostandosi dai suoi precedenti lavori in lingua italiana).
Nel videoclip che accompagna questo nuovo singolo, la metafora della distanza è rappresentata dalla prigionia del protagonista, legato ad una sedia in una stanza fatta di ricordi.
Riusciranno i due amanti ad accorciare lo spazio che li separa e incoronare il loro amore? “Everything can change / Everything can happen” (“Tutto può succedere / Tutto può cambiare”) perché l’amore può essere più forte di qualunque distanza.
In un mondo che gira frenetico, i Gran Torino ci ricordano l‘importanza di un abbraccio
A pochi mesi dall’uscita di “Che fine vuoi?“, brano che ha inaugurato il nuovo percorso artistico dei Gran Torino, la band bolognese torna con un nuovo singolo e videoclip, “Abbracciami“, importante conferma per Daniele Berni (voce e batteria) e Marco Paradisi (chitarre, basso) dopo gli apprezzamenti ricevuti con l’album d’esordio, “Albero e Terra“.
L’apporto innovativo dell’elettronica, delicata eppure incisiva all’interno dei solchi scavati nel rock passionale dei Gran Torino, dà vita ad un nuovo brano travolgente e potente… come un abbraccio.
La band spiega così il brano:
«”Abbracciami” ci ricorda come troppo spesso tutto ciò che diamo per scontato riesce a sorprenderci. Nel bene e nel male.
E a volte ci sorprende l’incapacità di riuscire a tenerci stretto chi più amiamo, di cui restano alla fine solo i ricordi…».
Il videoclip, completamente pensato e realizzato da Street Style Studio, con cui la band ha già lavorato per il videoclip di “Che fine vuoi?“, è una danza di immagini intima ed introspettiva e descrive, con linguaggi e metalinguaggi artistici diversi, la potenza di un abbraccio tra anime che si attraggono vorticosamente.
“Gran Torino” come il film di Clint Eastwood, pieno di rabbia e di dolcezza. Gran Torino come quella vecchia auto della Ford, che miscelava potenza ed eleganza. Gran Torino come questo esplosivo duo bolognese dall’originale formazione, che vede Daniele Berni alla voce e alla batteria e Marco Paradisi al basso e alla chitarra; un nome perfetto, scelto dai due per far “uscire allo scoperto” una band che in realtà, dicono, “esiste da sempre, come la nostra amicizia”.
Berni e Paradisi suonano infatti insieme dal 1998 ma solo nel 2013 hanno deciso di fondere le rispettive anime musicali in questo progetto che, dopo un intenso lavoro di scrittura e arrangiamenti, si è finalmente rivelato ad ottobre 2014 con la pubblicazione di “Albero e Terra”, l’album d’esordio, che ha permesso di scoprire una band dotata di grande comunicatività, un raffinato talento e una devastante potenza rock.
Dopo il successo di “Albero e Terra”, il duo di Bologna torna sulle scene nell’estate 2018 con un nuovo singolo, “Che fine vuoi?”, che anticipa il secondo album, in uscita nel 2019. Il nuovo brano conferma lo stile della band ma mostra contemporaneamente un’apertura verso suoni sintetici e una più moderna sperimentazione che rende ancora più corposa la particolare attitudine rock dei Gran Torino.
“Gran Torino” come il film di Clint Eastwood, pieno di rabbia e di dolcezza. Gran Torino come quella vecchia auto della Ford, che miscelava potenza ed eleganza. Gran Torino come questo esplosivo duo bolognese dall’originale formazione, che vede Daniele Berni alla voce e alla batteria e Marco Paradisi al basso e alla chitarra; un nome perfetto, scelto dai due per far “uscire allo scoperto” una band che in realtà, dicono, “esiste da sempre, come la nostra amicizia”.
Berni e Paradisi suonano infatti insieme dal 1998 ma solo nel 2013 hanno deciso di fondere le rispettive anime musicali in questo progetto che, dopo un intenso lavoro di scrittura e arrangiamenti, si è finalmente rivelato ad ottobre 2014 con la pubblicazione di “Albero e Terra”, l’album d’esordio, che ha permesso di scoprire una band dotata di grande comunicatività, un raffinato talento e una devastante potenza rock.
Dopo il successo di “Albero e Terra”, il duo di Bologna torna sulle scene nell’estate 2018 con un nuovo singolo, “Che fine vuoi?”, che anticipa il secondo album, in uscita nel 2019. Il nuovo brano conferma lo stile della band ma mostra contemporaneamente un’apertura verso suoni sintetici e una più moderna sperimentazione che rende ancora più corposa la particolare attitudine rock dei Gran Torino.
Il perfetto equilibrio del mondo evidenzia che nulla esiste senza il suo opposto: nero/bianco, ombra/luce, temporale/sole… Ogni lato oscuro ha sempre il suo contrario e sei tu che scegli il tuo percorso. Perciò tu “Che fine vuoi?”. Con questa domanda riprende anche il viaggio musicale dei Gran Torino, che proprio con il singolo “Che fine vuoi?” tornano quest’estate sulle scene, in attesa del nuovo album in uscita nel 2019.
Con questo nuovo brano i rocker bolognesi confermano il loro stile dolceamaro, ancora una volta fatto di contrasti, di dualismi che si risolvono nel loro alternarsi armoniosamente: rabbia e dolcezza, potenza ed eleganza, rock e melodia.
“Che fine vuoi?” sublima un momento di massimo sconforto e ne mostra l’essenza ancora una volta in bilico tra due opposti: la totale distruzione e la creazione generatrice. Quando ci si trova dentro ad una tempesta può capitare di non aver la forza di reagire, di sentirsi alla deriva, inermi di fronte alla potenza di un destino apparentemente avverso. In quel momento ci si può lasciar andare oppure si può decidere di reagire, ricordandoci che la vita è sempre in grado di riservare delle sorprese.
“Gran Torino” come il film di Clint Eastwood, pieno di rabbia e di dolcezza. Gran Torino come quella vecchia auto della Ford, che miscelava potenza ed eleganza. Gran Torino come questo esplosivo duo bolognese dall’originale formazione, che vede Daniele Berni alla voce e alla batteria e Marco Paradisi al basso e alla chitarra; un nome perfetto, scelto dai due per far “uscire allo scoperto” una band che in realtà, dicono, “esiste da sempre, come la nostra amicizia”.
Berni e Paradisi suonano infatti insieme dal 1998 ma solo nel 2013 hanno deciso di fondere le rispettive anime musicali in questo progetto che, dopo un intenso lavoro di scrittura e arrangiamenti, si è finalmente rivelato ad ottobre 2014 con la pubblicazione di “Albero e Terra”, l’album d’esordio, che ha permesso di scoprire una band dotata di grande comunicatività, un raffinato talento e una devastante potenza rock.
Dopo il successo di “Albero e Terra”, il duo di Bologna torna sulle scene nell’estate 2018 con un nuovo singolo, “Che fine vuoi?”, che anticipa il secondo album, in uscita nel 2019. Il nuovo brano conferma lo stile della band ma mostra contemporaneamente un’apertura verso suoni sintetici e una più moderna sperimentazione che rende ancora più corposa la particolare attitudine rock dei Gran Torino.
Il 25 novembre, in occasione della Giornata Mondiale Contro la Violenza sulle Donne, la regista pugliese Cinzia De Vincenziis presenterà il suo più recente lavoro, “Undici”, che affronta con il suo tipico stile raffinato ed etereo, il delicato tema della violenza sulle donne. Questa volta l’occhio della De Vincenziis si sofferma su quelle donne che troppo spesso “scompaiono”, quelle esistenze fragili, rese invisibili dalla forza demolitrice del tempo, che passo dopo passo, giorno dopo giorno, tutto travolge e, attraverso il suo scorrere inesorabile, sbiadisce e confonde. Ma contro questa attitudine del tempo a cancellare i ricordi, agisce la potente metafora del mare, che qui si fa coscienza e libertà e raccoglie con pazienza tutti i dettagli dimenticati, riportandoli a riva e impedendo loro di cadere nell’oblio.
“Undici” è dedicato alla memoria di Sara Di Pietrantonio, brutalmente uccisa dal suo ex fidanzato, condannato poi all’ergastolo per l’omicidio. Ma nulla di violento è mai presente nei cortometraggi di Cinzia De Vincenziis: la sua arma è proprio la non-violenza, che può essere più potente di una pallottola nel cuore.
Il cortometraggio sarà presentato in anteprima venerdì 24 novembre a partire dalle ore 20,30 presso il Growlab di Barletta, in c.so Vittorio Emanuele II 63. Durante la serata saranno proiettati anche i primi due cortometraggi della regista (“In un momento sono sfiorite le rose” e “Sublimazione”) e si terrà un dibattito con l’artista e con le attiviste del centro antiviolenza “Osservatorio Giulia e Rossella” di Barletta. Tutti i privati cittadini e le associazioni sono invitate a partecipare. Ingresso gratuito con tessera ARCI 2017/2018
LA REGISTA
Cinzia De Vincenziis parla la lingua dell’arte, che si esprime attraverso le immagini, le parole e i suoni dettati dalle emozioni; una lingua che non può avere confini. Quella lingua libera, sincera, travolgente, che cammina a piedi nudi sugli scogli, senza paura di ferirsi o di scivolare.
In un’intervista ha dichiarato che secondo lei “c’è talmente tanta bruttura in questo mondo che alla fine si rischia di abituarcisi, invece rieducando al bello tutto potrebbe cambiare in meglio”.
Nel 2016 ha esordito con il cortometraggio “In un momento sono sfiorite le rose” – dedicato a Pippa Bacca – in cui viene mostrata la bellezza quotidiana delle donne immaginate con la metafora dei fiori, sempre splendidi anche se spesso delicati. Al primo lavoro ha fatto seguito, l’8 marzo 2017, il più onirico “Sublimazione”, dedicato ancora una volta al tema delle donne, questa volta attraverso un gioco di maschere e trucchi, tra l’essere e l’apparire.
“Undici” è il terzo cortometraggio, che completa quasi una trilogia di visioni possibili dell’universo femminile.
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